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Mike Studer

La strada verso la legalizzazione della cannabis a New York City

New York City, metropoli famosa per la sua diversità culturale e il suo spirito all’avanguardia, ha vissuto negli ultimi decenni una trasformazione notevole in materia di cannabis. Dal divieto rigoroso alla legalizzazione completa nel 2021, la storia della cannabis a NYC riflette l’evoluzione delle percezioni sociali e delle riforme politiche. In questo articolo ripercorriamo le tappe principali.

L’era del proibizionismo

Fino al XX secolo inoltrato, la cannabis era severamente vietata negli Stati Uniti. Il “Marihuana Tax Act” del 1937 segnò l’inizio di un’era in cui consumo, possesso e commercio di cannabis erano duramente criminalizzati. A New York City, città con un alto tasso d’immigrazione, le leggi erano spesso collegate a tensioni sociali e razziali.

Negli anni ’70, con la “War on Drugs”, le pene per i reati legati alla cannabis furono inasprite. Le “Rockefeller Laws” del 1973 introdussero sanzioni minime molto severe anche per il possesso di piccole quantità, colpendo soprattutto le comunità emarginate.

I primi passi verso la riforma

Negli anni ’90, le opinioni iniziarono lentamente a cambiare. Ci si rese conto che le leggi troppo repressive non riducevano il consumo di droghe, evidenziando l’importanza della prevenzione e del trattamento. Già nel 1977, New York aveva fatto un piccolo passo avanti depenalizzando il possesso di meno di 25 grammi di cannabis, purché non fosse mostrata in pubblico. Tuttavia, la politica aggressiva di “Stop-and-Frisk” vanificò di fatto questi progressi, continuando ad arrestare molte persone per reati minimi legati alla cannabis, soprattutto nelle comunità afroamericane e latinoamericane.

La svolta: la cannabis medica

Una tappa importante fu l’introduzione del programma di cannabis medica nel 2014, con il “Compassionate Care Act”, che consentiva ai pazienti affetti da gravi patologie di accedere a prodotti a base di cannabis. Sebbene inizialmente fosse molto regolamentato, questo passo rappresentò un cambio culturale e politico nella percezione della cannabis a New York.

La legalizzazione: il “Marihuana Regulation and Taxation Act” (MRTA)

Il 31 marzo 2021 entrò in vigore il “Marihuana Regulation and Taxation Act” (MRTA), che rese New York il 15° Stato degli USA a legalizzare la cannabis a scopo ricreativo. Questa legge storica permetteva agli adulti con più di 21 anni di possedere, consumare e coltivare cannabis (in quantità limitate).

La legge andò oltre la semplice autorizzazione al consumo, integrando un ampio programma di giustizia sociale volto a riparare i danni causati da decenni di proibizionismo. Una parte delle tasse raccolte è reinvestita in quelle comunità più colpite dalla repressione, e molte condanne legate alla cannabis sono state automaticamente cancellate.

La scena attuale della cannabis a NYC

Oggi, New York City è uno dei centri più vivaci dell’industria della cannabis negli Stati Uniti. Con l’apertura dei primi dispensari legali nel 2022, come la Union Square Travel Agency, la città è entrata in una nuova era. Questi punti vendita fungono anche da centri di educazione e aggregazione sociale.

Nonostante i progressi, restano sfide come la regolamentazione del mercato illegale e la creazione di pari opportunità per le piccole imprese e le comunità emarginate. Tuttavia, l’energia e l’innovazione di NYC la rendono un modello per molte altre città.

Uno sguardo al futuro

La legalizzazione della cannabis ha portato a New York City non solo vantaggi economici, ma anche le fondamenta per una politica sulle droghe più equa. La città dovrà ancora perfezionare la normativa e adempiere pienamente alle promesse di giustizia sociale. Il percorso di NYC verso la legalizzazione dimostra come problematiche sociali radicate possano essere affrontate attraverso riforme politiche e un cambiamento culturale. Sarà interessante vedere come si evolverà il settore negli anni a venire.


Keep it green! Il vostro Mike

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